Brano: Porta San Paolo
Le macerie dell’Ospedale Maggiore, centro di resistenza dei partigiani nella battaglia di Porta Lame
Sul posto si era nel frattempo portato anche il comandante tedesco della piazza, il maggiore delle SS Gold. Alle 13 le posizioni partigiane « non si erano ancora potute espugnare » e, affermerà nel suo rapporto il Comandante del R.A.P., « gli ufficiali tedeschi presenti mandavano a prendere un cannoncino anticarro e un carro armato 88 della Flak per demolirle ». La resistenza dei partigiani continuò.
« Alle 15,30 — scriverà il questore, — grazie all’impiego dei nuovi mezzi, un[...]
[...]ni dei miei uomini per una ispezione. Giunto a Porta Lame sono stato fatto segno ad una violenta sparatoria di mitra e moschetti. Si trattava di altri partigiani (dal volume di fuoco penso fossero almeno un centinaio) provenienti da un'altra parte, con evidente intenzione di portare aiuto a quelli già sgominati. Erano dislocati in profondità entro via Lame, nascosti dietro le colonne, e a ovest di detta via fra le macerie e dentro le case fino a Porta S. Felice. Difatti il mio torpedone è rimasto sotto il fuoco da via Lame, fino a detta porta, per il viale di circonvalla
zione. Questo secondo episodio [...] ha avuto termine circa alle 0,40 del giorno 811 ».
La vittoria
Su l’Unità straordinaria, edita a Bologna e datata 8 novembre 1944 (a. XXI, n. 14), sotto il titolo « A Bologna i patrioti sbaragliano centinaia di banditi delle SS tedesche e delle brigate nere », apparve un comunicato del C.U.M.E.R., ove si dava notizia di « un morto e alcuni feriti » fra i garibaldini, e si affermava che la battaglia, durata ben 19 ore, era « costa[...]
[...]mò di successivi, numerosi decessi avvenuti tra i fascisti e i tedeschi feriti nei combattimenti. Ma la vittoria partigiana di Porta Lame ebbe un significato ben più alto delle perdite inflitte al nemico. La sua dimensione va valutata nella dimostrata capacità di resistere, spezzare l’accerchiamento, riversarsi sui nazifascisti e batterli, e sapersi infine sottrarre dal terreno dello scontro per essere poi ancora in grado di colpire.
L.Ar.
Porta San Paolo
La battaglia svoltasi a Roma, a Porta San Paolo, è concordemente ritenuta dai protagonisti e dai testimoni « a caldo », ma anche successivamente e meditatamente dagli storici, come l'inizio della Resistenza in Italia.
L’ultima disperata difesa della Capitale di fronte all’occupazione tedesca, attuata il 10.9.1943 alla Piramide Cestia, dove civili e militari, abbandonati dal governo e dalle autorità dello Stato, si trovarono a combattere fianco a fianco, riveste anche un valore di modello e simbolo. Fu il momento aurorale, istintivo della Resistenza che nei duri mesi deH'inverno 1943 e ancor più nel corso del 1944, contro diffico[...]